La situazione dei nostri compagni in prigione: grigiore, solitudine e fame

Isolamento, noia, 90 minuti d’aria, una dieta non vegana, possibilita’ di incontrare persone solo attraverso sbarre e vetro temprato.
Questi sono solo alcuni esempi delle condizioni in cui vivono i nostri compagni in prigione.
Nei paragrafi che seguono riportiamo come si presenta la vita quotidiana degli anarchici imprigionati e dei modi per dar loro sostegno.
Chiediamo sostegno per i 4 arrestati ed in particolare per Martin e I., per i quali le prossime settimane potranno essere decisive.
Chiediamo anche aiuto a far pressione sulla prigione di Pankrac per far rispettare la dieta vegana di Martin e migliorare le condizioni di detenzione generali e sulla prigione di Ruzyne affinche’ si rispetti la dieta vegana di I.
Per saperne di piu’ sul caso visitate il nostro sito AntiFenix.noblogs.org.

Cortile del carcere di Pankrac, Praga. Una foto famigliare?

Operazione Fenix, l’infiltrazione della polizia e un caso probabilmente precostruito

Recentemente, ad Aprile 2015, la Polizia di Stato della Repubblica Ceca ha cominciato un’operazione contro i movimenti anarchici, anti-autoritarici e animalisti.
Quest’operazione ha preso il nome di Operazione Fenix (Fenice).
Durante la fase iniziale, molte persone sono state interrogate, alcuni di loro arrestati, e la polizia ha fatto numerose perquisizioni.
La polizia ha confiscato servers, computer, chiavette USB, fotocamere, telefoni cellulari ed altri strumenti tecnologici e memorie digitali.
Per ora non si sa fino a che punto si estende l’operazione, quante persone sono monitorate e quali sono le intenzioni della polizia.
In diverse occasioni la polizia ha costruito o falsificato dei fatti importanti di proposito per ottenere permessi per perquisire diverse case ed arrestare persone.
L’attenzione piu vicina dei media per ora si é concentrata sulla tematica del “terrorismo di estrema sinistra”.
Degli 11 incarcerati originariamente, tre persone rimangono in custodia in attesa di un processo.
Petr e Martin sono stati accusati di “cospirazione a fini di terrorismo” ed Ales di detenzione illegale di arma.

Oggi sappiamo che l’intera azione mirata ad attaccare il treno, che la polizia dichiara di aver prevenuto arrestando Petr, Martin ed altre due persone (attualmente sotto indagine senza arresto), fu programmata e co-pianificata da (almeno) due agenti infiltrati.
Degli agenti speciali si sono infiltrati in un gruppo di persone e han ottenuto la loro fiducia per raccogliere informazioni.
In seguito, quando la sorveglianaza dei loro nuovi amici fu avviata, hanno cominciato a parlare della necessita’ di azioni di natura piu’ militante e hanno partecipato attivamente alla preparazione di tale piano.

L’avvocato di Martin ha affermato in un’intervista:
“Il mio cliente considera l’intero caso come l’esito di una provocazione della polizia e non voleva commettere nessun attentato. Come lui stesso dichiara, se non avesse conosciuto i due agenti infiltrati non si sarebbe trovato nei guai attuali.”

Fu la polizia stessa ad inventare l’intero evento. Senza la loro iniziativa, l’intera vicenda non avrebbe avuto luogo.
Lo scopo della polizia é probabilmente di dare discredito, intimidare e dividere l’intero gruppo anarchico e raccogliere quante piu informazioni possibili riguardo gruppi, attivita’ e persone.

Aggiornamento: In data 29.06.2015, la corte distrettuale di Praga 6 ha indetto un ordine di arresto per il compagno I.
I. fu accusato in un altro caso di repressione contro “estremismo di sinistra”.
I. fu incarcerato venerdi ad accusato domenica.
Secondo la polizia, I. ha preso parte all’ attentato alla residenza del Ministero della Difesa della Repubblica Ceca con cocktail di molotov. (8.6.2015) Per ulteriori informazioni

Non ci sono né foto né video di questo “attentato”. No vi fu nessun incendio, nonostante siano state lanciate quattro bottiglie. Nessun’altra prova dell’attentato fu resa pubblica e nessuno ha rivendicato l’atto.
IL DNA DI I. NON CORRISPONDE CON LA TRACCIA DI DNA TROVATA SULLA BOTTIGLIA.
La polizia non ha controllato le registrazioni video dalla telecamera che si trova all’entrata dell’alloggio studentesco dove vive I. (l’unico accesso possibile, dato che le finestre sono blindate con sbarre), che avrebbe provato che I. era a casa all’ora dell’attentato.

Questo presunto attacco con molotov si presenta anch’esso come una farsa precostruita, specialmente se si conta che il ritenuto piano di attaccare un treno militare fu proposto da infiltrati della polizia.
Il semplice fatto che I. sia un cittadino Russo guarda caso calza sospettosamente a pennello nel contesto politico attuale.
In risposta a una presunta minaccia della Russia, il Ministro della Difesa Stropnický sta firmando degli accordi sulla presenza delle truppe militari americane e sullo stanziamento futuro di basi militari americane in suolo ceco.
“Per me, questa e’ una conferma che la direzione presa dal Ministero della Difesa, di cui sono rappresentate, e’ giusta” Commenta Stropnický.
Ad I. é stato assegnato il peggior tipo di custodia, caratterizzato da restrizioni durissime.
Non gli é permesso di ricevere nessuna visita, ed ogni lettera, che riceve dopo settimane di differita, viene controllata minuziosamente.

Siamo con te.

I Fenix 4, condizioni dei carceri, solitudine e fame

Per ora, non ha avuto luogo ancora nessun processo, percio’ gli accusati dovrebbero aver un trattamento da innocenti, tuttavia la realta’ é che non solo i media (dai quali non si puo’ aspettare altro che sete di sensazionalismo), ma anche e soprattutto nelle prigioni l’ipotesi di innocenza é come sconosciuta, e gli arrestati sono trattati come se fossero gia’ stati dichiarati colpevoli.
I tre ragazzi cechi sono stati assegnati a diverse prigioni in Repubblica Ceca.
Petr é nella prigione di Ruzyne, Martin é a quella di Pankrac e Ales é stato recentemente trasferito al carcere di Brno.

Petr almeno ha la possibilita’ di incontrare altri detenuti, anche se per tempi limitati.
Ales e Martin erano in isolamento senza la minima possibilita’ di contatto sociale, ma da meta’ luglio sono stati spostati ed ora condividono la loro cella con altri prigionieri.
A Petr, Martin ed Ales é permesso di ricever visite ogni due settimane per 90 minuti, per un massimo di 4 persone.
A loro é possibile di camminare per 90 minuti da soli in un area ristretta della prigione.
Ad I. non gli sono permesse visite ed ogni lettera é accuramente cotrollata da un procuratore della polizia speciale e viene consegnata ad I. dopo diverse settimane.

Martin é stato trasferito alla Prigione di Pankrác a Praga ad inizio Giugno e le sue condizioni sono state ancora piu aggravate.
Gli sono stati confiscati tutti i suoi effetti personali e non gli si é fatto pervenire nessuno denaro per molte settimane.
A causa di cio’ Martin non ha potuto ricevere una radio che gli é stata inviata.
Ha incontrato persone solo attraverso sbarre e plexiglass, é sempre ammanettato e gli é permesso solo di camminare fuori per 90 minuti al giorno in un piccolo corridoio di cemento.

La situazione sulla dieta di Martin e di I. é inaccettabile.
Secondo le norme della Prigione id Pankrac, Martin ha il diritto di seguire una dieta vegana, ma in realta’ non gli é concessa neanche una dieta vegetariana.
Ironicamente a Martin gli é stata offerta come dieta “alternativa” la dieta Halal, la quale include prodotti animali (uccisi in un certo modo) con assenza di carne di porco, quindi decisamente non vegana.
I. é stato sottoposto a una cosiddetta dieta vegetariana a Ruzyně , ma afferma che contiene comunque carne.
Nessuno di questi modi sono una soluzione per una dieta vegana.
Martin e I. non riescono a mangiare abbastanza!
In aggiunta, a loro e’ permesso di ricevere un pacco di 5 kg ogni tre mesi ed il contenuto é strettamente regolato.
Il punto della questione e’ che la fornitura di cibo di base dovrebbe comunque essere fornita dalla prigione e non dalla persone al di fuori!

Chiediamo sostegno per i 4 accusati, ed in questo momento in particolare per Martin e I., che stanno soffrendo a causa delle autorita’ della prigione che non rispettano la loro dieta vegana e rifiutano di corrispondere alle loro abitudini alimentari.

Le possibilita’ sono molteplici, ed anche dei gruppi piccoli possono dar un gran contributo attraverso:

L’Informazione: c’é un sacco di disinformazione diffusa sul caso Fenix. La polizia ed i media si sono impegnati a costruire una narrativa in cui gli anarchici si sono organizzati per distruggere il piu’ possibile, fare attentati ed uccidere, coniandoli come terroristi. Questa versione dei fatti riflette gli interessi delle autorita’, ma non la realta’. Questa farsa precostruita deve venir smontata prima che i Fenix 4 assistano al processo per prevenire una respressione simile in futuro.

La Distribuzione: di questo materiale e di altro materiale di sostegno.
Vi sono molti materiali disponibili, inclusi flyers, magliette e cosi’ via.
Potete metter su una bancarella al prossimo evento o una distro in spazi e centri sociali come han fatto i nostri compagni a Stoccolma, Edimburgo e Dresda.
O distribuirli ad amici e vicini. Materiale di supporto puo’ esser trovato su: antifenix.noblogs.org o contattando antifenix [at] riseup.net.

Donazioni: Sfortunatamente questo é solo l’inizio di una lunga e dispendiosa battaglia legale. Vi é ancora bisogno di fondi per le spese giudiziarie, altre spese legali e per alimenti vegani.
Donazioni, benefit, sforzi per raccogliere fondi sono immensamente apprezzati.
I dettagli bancari sono:
cc: 8760190237/0100,
IBAN: CZ98 0100 0000 0087 6019 0237
Swift code: KOMBCZPPXXX (KOMBCZPP)

Chiamare, scrivere a e (se possibile) recarsi personalmente dalle autorita’ e richiedere di aderire alle condizioni delle diete dei detenuti.
L’ indirizzo per Martin é: Vězeňská služba ČR, Vazební věznice Praha – Pankrác, PO Box 5,
140 57 Praha 4, Czech Republic, Phone: +420 261 031 111,
Email: vvpankrac@vez.pan.justice.cz
L’ indirizzo per I. é : Vězeňská služba ČR, Vazební věznice Praha-Ruzyně, Staré náměstí 3, 161 02, Praha 6, telefon: 220 510 000, e-podatelna@grvs.justice.cz

Ed ancora, potete esser di grande aiuto con:

Proteste di solidarita’ cosi come quella organizzata dal gruppo di solidarita’ di San Pietroburgo.

Pressione politica all’Ambasciata Ceca dall’estero come hanno fatto i nostri amici ad Edimburgo.

La Raccolta e diffusione di nuove informazioni sul caso, col link Antifenix ed assistere agli eventi di sostegno, diffondere informazioni o distribuire materiali.

Il supporto puo’ esser espresso anche attraverso delle azioni creative: dai cari buoni concerti benefit a delle sessioni di skate, dai graffiti e banners, ad occupazioni, ed anche la composizione di canzoni. Date sfogo alla vostra immaginazione. La creativita’ non ha limiti, cosi’ come la nostra volonta’ di aiutare. Tuttavia, pensate a che tipo di evento o azione scegliere, per evitare di peggiorar la situazione anziche’ migliorarla.

Si puo’ far di tutto per combattere la repressione e dar sostegno ai compagni in prigione.

Come Petr ha menzionato nella sua lettera:
“Cari amici,
il mio piu’ grande e vivo desiderio é che voi restiate cosi’ come siete, e non vi lasciate intimidire. Il mio motto personale é sempre stato di avere fiducia nelle persone ed il mio imprigionamento ne é il massimo esempio. anche qui tra prigionieri e guardie, si puo’ trovare un gran desiderio di vera liberta’.
Vi ringrazio di cuore.
Con un abbraccio fraterno,
Petr S.”

AntiFénix

In aggiunta alle attivita’ teoriche, informative e di comunicazione organizziamo anche coordinamento regolare di sostegno e solidarita’ coi prigionieri in forma di corrispondenza epistolare.
Le lettere sono essenziali per dar ai prigionieri un contatto col mondo esterno dal quale sono isolati.
Se a voi non é possibile assistere ad eventi organizzati in Repubblica Ceca, od organizzare un evento dedicato alla scrittura di lettere ai priginieri, ma volete scrvere ai compagni in carcere, ci sono diversi modi per farlo.
Potete:
Inviare una lettera via email a: antifenix (at) riseup.net e la inoltreremo per voi.
Mandarci un email per richiederci l’indirizzo per dove inviare la lettera.
Una guida scaricabile su come scrivere lettere ai prigionieri é disponibile sul sito AntiFénix e consigliamo vivamente di leggerla prima di inviare una lettera.

Piu’ persone posson passare sponteamente vicino alle mura dei carceri anche solo con fischietti o gridando ad alta voce, e questo rinvigorisce il morale dei prigionieri notevolmente.
Nonostante le persone possano non sentire, l’informazione riguardo all’accaduto arrivera’ a sua destinazione.
E’ possibile che le loro condizioni possan subire peggioramenti, venir aggravate, ma in ogni caso tutti e 4 accolgono caldamente questo tipo di eventi.

Petr dopo la dimostrazione spontanea a Ruzyně scrisse quanto segue:
“Sabato, ho sentito i suoni di un azione di solidarieta’! Le parole non possono esprimere quanto ha significato per me! Grazie mille, sorelle e fratelli!”

La sorella di Martin ha inviato il seguente messaggio:

“Sabato 6 Giugno, come le proteste ebbero luogo fuori Pankrác e Ruzyně,le autorita’ han detto a Martin che se i suoi amici continueranno con le attivita’ dimostrative ,le sue condizioni verranno compromesse/peggiorate. Martin mi ha detto di dire a tutti di continuare con le proteste ed anzi di far anche piu’ rumore, di farle piu’ forti possibile e piu frequentemente possibile. Era consapevole della protesta ma fu trasferito in un altra cella con solo una finestra minuscola. Il sostegno che riceve sia dalle famiglie che dagli amici significa molto per lui, cosi come per Petr ed Ales”.

La solidarieta’ e’ la nostra vera arma.
Avvalendoci dell’ipotesi di innocenza vogliamo sottolineare che le autorita’ arrestando e penalizzando persone, paradossalmente non agiscono a norma di legge e vorremmo sollevare Martin, Peter, Ales ed I. dalle menzogne che son state dette e scritte su di loro.
Di fronte ai nostri occhi, tutti e tre rimangono amici, compagni o almeno persone che meritano di ricevere piu’ sostegno possibile, anche nel caso che venissero dichiarati colpevoli.

Condannati ed imprigionati per un’azione che non hanno mai portato avanti e che fu molto probabilmente il risultato di lavoro di polizia infiltrata.
Condannati da un’altra caccia alle streghe, dove lo stesso destino potrebbe accedere ad uno di noi.
Condannati per aver espresso dissenso contro diseguaglianze e potere.

Che i Fenix 4 siano dichiarati colpevoli o non, non appoggiamo né diamo legittimita’ all’incarceramento come esito plausibile.
In questo momento, per Ales, Martin, Petr ed I. il sostegno da fuori é la cosa piu’ importante.
In prigione il tempo passa diversamente e mentre noi ci stiamo godendo l’estate, loro quattro stan sedendo in completo isolamento, senza spazi naturali, uccelli che cantano, poter nuotare nel fiume, far gite in bicicletta, sedere intorno al fuoco con amici, parole gentili, abbracci, amore, possibilita’ di movimento, vedere il sole ed in piu’ quasi senza cibo.

Ales afferma:
“Cio’ che piu’ mi manca é la mia musica preferita, scenari della natura mozzafiato che amo, i miei posti preferiti dove mi piace ritornare e dove posso riflettere sulla vita, morte, amore ed odio, e le persone con le quali condivido le mie idee e sogni sulla vita reale nel microcosmo dell’infinita anarchia.”

La solidarieta’ é per noi, in quanto persone con idee antiautoritarie, un’idea essenziale ed anche una delle armi piu’ potenti, poiche’ é impossibile da distruggere solo con l’uso della forza fisica.

La sorella di Martin ha confermato:

“Se loro sanno che noi siamo qui per loro, determinati a fare cio’ che é necessario per sostenerli ed incoraggiarli, loro saranno piu’ forti e saranno piu’ duri da distruggere. Loro devono sapere che noi siamo qui per loro…”

Passate la parola!

AntiFénix